Il Sangiovese si sà è un uva difficile da coltivare e certamente le condizioni climatiche del 2005 anche a Montalcino non hanno permesso una maturazione ottimale delle uve ( Luglio e Agosto andamento meteorologico equilibrato , poi le piogge di Settembre hanno creato dei problemi nella fase finale della maturazione ). Visto l'andamento stagionale non poteva che esprimere vini dal valore medio, buon naso, ma in bocca dominano tannini duri, astringenti e una mancanza di equilibrio. C'è l'eleganza e la freschezza ma non la struttura, vini quindi piacevoli da bere oggi ma che non avranno una lunga evoluzione negli anni.Quelli che più mi sono piaciuti sono: Agostina Pieri, Mastrojanni, Capanna, Gianni Brunelli, Banfi – Poggio alle mura, Pietranera, Fuligni, La Fortuna, La Magia, La Mannella, Piancornello, Pietroso, Poggio Antico – Altero, Siro Pacenti, Talenti, Tiezzi – Vigna Soccorso.
Anteprima Vernaccia di San Gimignano 2010
La presentazione della Vernaccia di San Gimignano aumenta d'importanza con il passare degli anni, quest'anno c'e stato un aumento sia nella presenza dei giornalisti che in quella degli operatori.Certo questa è proprio un'anteprima nel vero senso dela parola visto che i campioni portati ad assaggiare vengono prelevati direttamente dalle vasche di affinamento. Difficile esprimere un giudizio qualitativo in questo stadio di evoluzione, comunque mi sembra che i vari campioni assaggiati di Vernaccia di San Gimignano 2009 presentino tutti dei buoni profumi e già un buon livello di piacevolezza gustativa. Purtroppo molti produttori utilizzano vitigni complementari insieme alla Vernaccia e questo porta ad una differenza notevole tra le varie aziende, forse sarebbe meglio lavorare di più in vigna per trovare il miglior risultato dal vitigno Vernaccia e proporre così dei prodotti più caratteristici e più legati al territorio.Come sempre in questa manifestazione c'è il convegno " Il vino bianco e i suoi territori", quest'anno è toccato al Pouilly Fuissé un vino bianco che si produce nella zona del Maconnais con vitigno Chardonnay. Erano presenti tre produttori:Domaine Guffens-Heynen, Chateau des Rontets, Domaine Valette.
Bere Champagne fa bene al cuore
Alcuni ricercatori britannici hanno scoperto che bere ogni giorno Champagne in quantità moderata determina un miglioramento dei vasi sanguigni. Lo Champagne aumenta la disponibilità di ossidro nitrico, una molecola attiva a livello vascolare nel controllo della pressione sanguigna. I responsabili sono i polifenoli, agenti di origine vegetale provenienti dai grappoli delle uve bianche e rosse con cui è prodotto lo Champagne.
Baracchi brut rosè 2006
Certamente è un idea originale quella venuta a Riccardo Baracchi, produrre uno spumante metodo classico con il Sangiovese.Si tratta di un metodo classico non dosato, sensa l’aggiunta della “liqueur d’expedition” e l’altra particolarità che presenta è che contiene ancora i lieviti e i sedimenti perchè non è stato fatto il ” degorgément “.E quindi spetta al consumatore finale farlo.Cosa significa? che la bottiglia va stappata con molta cura per non intorbidare il vino; io consiglio con la tecnica della sciabola, oppure con il bolage, cioè sott’acqua.Alla degustazione si è dimostrato molto interessante anche se la parte visiva del vino non è molto accattivante presentando un colore rosa antico, all’olfatto predomina nettamente l’odore dei lieviti, poi lentamente escono le note di fruttato e di floreale. Al gusto si nota molto la struttura, è equilibrato e con bollicine fini e cremose. Buona la freschezza che accompagna una piacevole persistenza.
Il vino della pace
Il Vino della Pace è prodotto dalla Cantina Produttori di Cormons ed è ottenuto con le uve della “Vigna del Mondo”, dove sono stati messi a dimora circa 540 varietà di uve provenienti da tutti i continenti, ogni anno dal 1985 ad oggi viene inviato ai Capi di Stato di tutto il Mondo come segno e invito alla pace e alla solidarietà.Un vino unico perchè nasce dalla vinificazione in bianco di tante varietà di uve sia rosse che bianche, vinificazione e affinamento avvengono in acciaio inox, questo gli permette di conservare ed esaltare i profumi provenienti dalle tante uve impiegate. Un’altra particolarità di questo vino è che può migliorare nel tempo come è stato dimostrato nella degustazione che abbiamo fatto in azienda. I vini scelti per l’assaggio sono della vendemmia 2004, 1996, 1989 conservati in cantina alla temperatura costante di 18°C, sono state scelte queste tre annate perchè l’andamento climatico stagionale è stato molto simile. Partiamo però dalla vendemmia 2008 che è l’ultima ad essere uscita in commercio:
2008 – Colore giallo paglierino carico con riflessi verdolini.Profumo intenso e complesso, aromatico,floreale, fruttato e vegetale, si riconoscono odori di fiori bianchi, di muschio, gelsomino, agrumi, pompelmo, pera, pesca, banana.Al gusto è morbido, fresco e di buona alcolicità. Ottima la struttura e l’equilibrio, finale piacevolmente fresco e soprattutto con una persistenza aromatica molto lunga. Vino già piacevole da bere ma ancora giovane.
2004 – Giallo dorato con riflessi verdognoli.Odore complesso in cui prevalgono sentori di frutta matura (pesca, mela,pera, fico, agrumi) frutta secca (noce, mandorla), floreali (acacia, glicine), minerali (pietra focaia), leggera speziatura (zafferano, vaniglia).In bocca è molto rotondo ben bilanciato dalla freschezza degli acidi e con buona persistenza, finale piacevole.
1996 – Alla vista mostra un bel colore giallo dorato carico e brillante. Naso espressivo che si apre su sensazioni minerali di pietra focaia poi si concretizza su note di frutta molto mtura (albicocca,pesca,mela), frutta secca, frutta tropicale,vegetale, speziata e floreale (paglia,erbe aromatiche, lavanda, pino). Nel finale ritornano in evidenza i sentori aromatici del vino giovane.Al gusto è rotondo e fonde in modo perfetto la salinità, la freschezza e l’eleganza. Il vino presenta una buona progressione gustativa e culmina col ritorno delle note minerali e fruttate.Un vino piacevolissimo che può ancora invecchiare per anni.
1989 – Giallo dorato carico e luminoso. Estremamente pulito con profumo complesso e molto particolare in cui dominano le sensazioni fruttate, pesca sciroppata, confettura di albicocche, mango, frutta tropicale,nocciola, miele, vaniglia, ribes, zafferano, litchi, agrumi canditi, fiori d’arancio.In bocca conserva ancora un’ottima sapidità e freschezza, questo gli permette di essere ancora valido. Avvolgente e rotondo presenta un equilibrio perfetto, finale persistente.Il vino è ancora valido e colpisce per l’estrema pulizia olfattiva, non dimostra certamente di avere vennt’anni.
Il segreto dello Champagne
Uno studio pubblicato sulla rivista dell’Accademia Americana delle Scienze "Pnas" condotta da Gerard Liger-Belair dimostra che il segreto del successo dello Champagne è racchiuso nelle sue bollicine che scoppiando alla superficie del calice, liberano dei composti aromatici che affascinano il consumatore. Secondo questa ricerca le bollicine dello Champagne sono cariche di composti aromatici o di precursori aromatici che sprigionano aromi irresistibili. Queste molecole hanno la particolarità chimica di essere per metà attratte dall’acqua e per metà idrofobe, per questo motivo dopo che si mesce lo Champagne, rimangono intrappolate nelle bollicine in risalita nel calice. Raggiunta la superficie le bollicine scoppiano liberando questi inconfondibili aromi che seducono il consumatore.