Sarà purtroppo capitato a molti di pronunciare la odore di tappofrase     ” sa di tappo” e di dover poi buttare via la bottiglia di vino. Ormai è accertato da tempo che la sostanza chimica responsabile di questo difetto si chiama tricloroanisolo ( TCA ). Si è sempre pensato che questa molecola si comportasse come tutte le altre e che il suo cattivo odore derivasse dalla capacità di questa molecola di stimolare determinati recettori del nostro olfatto, ma secondo uno studio affettuato dall’università di Osaka e pubblicato sulla rivista Procedings of the American Academy of Sciences, questa sgradevole sensazione è il risultato di una specie di anestesia del nostro senso dell’olfatto.Non viene stimolato nessun odore specifico, ma al contrario il TCA ha il potere di bloccare temporaneamente il funzionamento del nostro olfatto.La sensazione sgradevole è data dalla reazione che il nostro cervello ha difronte all’improvvisa assanza di stimoli. Tutte le cellule olfattive testate, oltre cento, sono state inibite dal TCA anche a concentrazioni molto basse. La sostanza assorbita dalla membrana lipidica della cellula olfattiva riesce ad interferire con il funzionamento dei canali ionici che, quando non sono in grado di funzionare bene, bloccano l’invio dei messaggi al cervello.

                                                                                                                   

EtichettaPaladinoTrento

                                                                            Il consumatore diventa più sensibile al rispetto della natura e dell’ambiente e le aziende cercano di adeguarsi a questa filosofia, nasce così questo nuovo Trento doc PALADINO prodotto dall’azienda Revì.

PALADINO è prodotto con uve Chardonnay totalmente biologiche coltivate con il massimo rispetto della natura in un vigneto posto a circa 700 metri sul livello del mare; massima attenzione anche in cantina dove si utilizza una bassa dose di anidride solforosa. Ma il rispetto della natura e dell’ambiente non si ferma qui perché anche il packaging segue questa filosofia, la classica confezione di cartone lascia il posto ad un elegante sacchetto in cotone naturale e al posto della capsula si utilizzano le brattee che avvolgono le pannocchie di granturco legate da un vimine.

bottiglia

Alla degustazione presenta un bel colore paglierino intenso e un perlate molto fine e continuo. Olfatto intenso e complesso con sentori che ricordano gli agrumi, la pesca, la mela , frutta secca, crosta di pane. In bocca è ben strutturato, minerale, fresco con un equilibrio perfetto. Finale molto lungo e piacevole.Un vino benfatto, eccellente che consiglio di provare, però  esistono però due problemi; uno è il prezzo di 35 € che è una cifra piuttosto alta e l’altro è la reperibilità  visto che viene prodotto in sole 1982 bottiglie ( tutte numerate ); cifra che corrisponde all’annata di fondazione dell’azienda.

consorzio-vino-chiantiSi è svolta nel bellissimo Palazzo Borghese a Firenze la seconda edizione dell’Anteprima del Chianti. Una Denominazione importante per le dimenzioni della zona di produzione e per il volume di bottiglie commercializzate anche se per gli appassionati e alcuni giornalisti viene ritenuta una D.O.C.G. inferiore rispetto alle altre D.O.C.G. Toscane.Erano presenti solo una sessantina di produttori, molto pochi vista la quantità di aziende che producono questa tipologia di vino.Nei banchi di assaggio si potevano degustare le annate 2011, 2010, 2009 e alcune riserve,mentre nella sala degli specchi con il servizio dei Sommelier venivano presentati i campioni della vendemmia 2012 che uscirà in commercio a Marzo.Degustando l’annata 2012,( quasi tutti campioni da vasca) ho trovato tanta diversità stilistica e territoriale, alcuni vini di buona qualità con presenza di fruttato e freschezza mentre altri erano semplici e diluiti. Quelli che ho apprezzato di più sono: Castello di Oliveto, Fattoria Paganello, Guidi, Fattoria Poggio Capponi, La Querce, Fattoria San Fabiano, fattoria di Lavacchio, Pieve dei Pitti, Fattoria Le Sorgenti, Podere dell’Anselmo, Ruffino.

Il Syrah è laudarioun’uva coltivata in tutto il mondo con Francia e Australia che rappresentano i luoghi più importanti, in Italia questo vitigno è coltivato in molte regioni anche se il Syrah più elegante lo si trova in Toscana  e in particolare nella zona di Cortona. 

I Vicini è una piccola azienda che produce un Syrah molto interessante, questo 2010 si presenta con un bel rosso rubino profondo con sfumature purpuree. Corredo olfattivo ampio e persistente con sentori di more e confettura di ciliegie, cioccolato, rosa e spezie. In bocca è compatto con un perfetto equilibrio delle sue componenti. Ottima la freschezza che accompagna un finale molto persistente.

E’ già tempo di vino novello, quest’anno oltretutto è anticipato di alcuni giorni grazie ai cambiamenti delle regole di produzione. Certo è un vino che  non riscontra più il successo di una volta, ormai la sua vendita è legata quasi esclusivamente alla grande distribuzione, difficilmente lo si trova nei ristoranti o nelle enoteche e  non cisono più le feste di presentazione con abbinamento ai prodotti di stagione come una volta, tuttavia rappresenta per l’appassionato il primo vino dell’ultima vendemmia ed anche io non ho resistito alla curiosità di  assaggiare alcuni vino novello.                                                                        Tra quelli da me degustati ho trovato interessante questo Fiori d’inverno che è prodotto dalla Cavit utilizzando due vitigni il Teroldego e la Schiava e ovviamente la tecnica della macerazione carbonica.Si presenta con un bel colore porpora vivace, profumo intenso con sentori che ricordano principalmente i frutti rossi, in particolare la fragola, il lampone e la banana. Al gusto è ben equilibrato, la morbidezza è ben bilanciata dall’acidità, struttura leggera come deve avere un novello, un vino semplice ma piacevole.

La presentazione dell’annata 2007 del Brunello di Montalcino ha evidenziato all’assaggio un ottimo livello qualitativo dei prodotti con una netta diminuzione dei vini non perfettamente puliti o peggio difettosi.Centoquarantuno aziende hanno presentato i loro prodotti della vendemmia 2007 per un totale di circa 160 vini in degustazione tra le versioni base e selezione. I vini assaggiati, ripeto di ottimao livello rispecchiano le caratteristiche dell’annata caratterizzata da un clima caldo, i vini presentano profumi di frutta matura o confettura e al gusto hanno già una buona morbidezza e un tannino rotondo.Io ne ho assaggiati circa settanta nei due giorni della manifestazione e per me i migliori sono: Pietroso, Mastrojanni “vigna Loreto”, Matè, Siro Pacenti, Tenuta la Fuga, La Fiorita, Pacenti Franco Canalicchio, Poggio Antico, Poggio Rubino, Caprili, Solaria. La presentazione del Brunello di Montalcino Riserva 2006 per me è stata deludente,mi aspettavo di più da un’annata considerata dai critici la migliore degli ultimi anni, comunque tra quelli  da me assaggiati segnalo Banfi “Poggio all’oro”, La Fortuna, Tenuta La Fuga “Le due sorelle”,Camigliano, Sesti ” Phenomena”.