Dopo averli degustati al Benvenuto Brunello in Febbraio  li ho potuti riassaggimagesiare in questi mesi per esprimere meglio il mio giudizio sul valore dei vini del 2009. Come molti sapranno la vendemmia 2009 a Montalcino non è stata certo memorabile con un andamento climatico stagionale molto variabile. Ad un inverno molto piovoso è seguito un luglio e agosto molto caldo e siccitoso  che hanno causato problemi di blocco di maturazione e stress idrico. Comunque all’assaggio i vini sono di buon livello per quanto riguarda la parte visiva con un colore granato tendente all’aranciato , tipica tonalità  del Sangiovese invecchiato. Olfatto di buona finezza con sentori di frutta matura e floreali in evidenza, ma i problemi arrivano in bocca dove generalmente mancano di  struttura, di profondità e con un  tannino non molto elegante. Una vendemmia difficile comunque ben interpretata dai produttori.Per me i migliori vini assaggiati ( circa un centinaio di aziende) sono quelli di: Tenuta La Fuga, Brunelli,Citille di Sopra, Gianni Brunelli- Le Chiuse di sotto, La Mannella ( selezione i Poggiarelli ), Pinino, Poggio Antico ( Altero ), Poggio di Sotto, San Lorenzo, Talenti.

 

Il profumo del vino è il risultato di centinaia di diversi composti aromatici che creano una intricata relazione tra gusto, aroma e sapore. Queste molecole odorose si liberano dal vino in tempi diversi e dalle sperimentazioni condotte è emerso che più complesso è il vino, minori sono le differenze di durata tra i vari aromi rolevabili. In particolare è emerso che la prima percezione a scomparire è quella delle sfumature fruttate.aromi_nel_vino Questo è il risultato che ha scoperto un nuovo studio condotto da Carolyn Ross della Washington State University che ha valutato i tempi di dissolvenza e durata nel palato di differenti composti  del vino, dai vegetali ai floreali, dai legnosi ai fruttati.

Le sensazioni che percepiamo in un vino sono molte ma non tutte vengono percepite dai  nostri sensi, per esempio i sentori legati all’affinamento in legno vengono percepiti dal nervo trigemino               ( responsabile anche della percezione della temperatura e del dolore).                                                                                                                                                            A scoprirlo sono stati un gruppo di scenziati della Ruhr-Universitata Bochum ( Germania ) guidato da Hanns Hatt, che himmagine 7a pubblicato un nuovo studio sulla rivista Chemical Senses.

Ma come sono arrivati a questa conclusione?                                         Hanno dimostrato che pazienti con nervi del gusto danneggiati e incapaci di far sentire i cinque sapori di base ( Dolce, salato, acido, Amaro e Umami ) riuscivano ancora a percepire il sentore tipico dei vini invecchiati in botte sulle loro lingue.

Invece , nel caso in cui il nervo trigemino venga danneggiato, come è stato ricreato su cellule di topi in coltura, il sentore del legno non veniva percepito.


 

tamellini metodo classicoProdurre un Metodo Classico con la Garganega ? certo e il risultato è anche molto buono. Questa è l’idea della famiglia Tamellini già conosciuta per gli ottimi risultati ottenuti con il suo Soave ” Le Bine de Costiola” che aggiunge questo spumante alla sua linea di produzione.

Colore paglierino con riflessi oro verde, perlage di media intensità e abbastanza sottile. Bouquet ampio e intenso con  i profumi del vitigno che vengono esaltati da 36 mesi di sosta sui lieviti. Si riconoscono profumi fruttati che ricordano la pesca, l’albicocca, la frutta esotica e gli agrumi, note floreali e minerali.

In bocca è di elegante avvolgenza e unisce un buon corpo ad una beva leggera;  equilibrato, unisce una buona freschezza ad una delicata sapidità. Finisce senza fretta richiamando gli aromi percepiti all’olfatto.

 

 

Ottenuto con una selezione di Sangiovese e una piccola parte di Ciliegiolo, si caratterizza per un affinamento in un contenitore di terracotta dalla forma simile a una barrique da cui prende il nome.DOC-Valdicornia-Suvereto-Sangiovese-“Barricoccio”-–-Rubbia-al-Colle-2010-01-1024x682

Si, d’accordo il primo pensiero è che si tratti di una strizzatina d’occhio all’onda delle anfore di georgiana memoria. Comunque il risultato è buono, certo  non è in vino che raggiunge l’eccellenza ma è sicuramente un vino di piacevole beva.

Si presenta nel bicchiere con un rosso rubino con riflessi violacei, profumo di frutti di bosco, violetta accompagnati da sentori erbacei. In bocca colpisce per l’accordo tra maturità e freschezza con il timbro del Sangiovese che si esprime al meglio in un finale ruvido e lievemente astringente.

vn2Un tempo si chiamava solo Brut Perfection, poi i fratelli Chiquet gli cambiarono il nome creando la serie 700, ogni anno con una numerazione diversa, un modo per datare una cuvée tecnicamente   ” sans année ” ma ogni volta con una personalità differente.

Questo Champagne viene prodotto con le uve provenienti dai loro vigneti di proprità tutti a regime organico       ( circa 28 ettari ) più una parte di uve acquistate da alcuni vigneron di fiducia ma solo negli stessi villaggi dove possiedono le proprietà. Vinificati parcella per parcella, i vini rimangono per circa otto mesi in botti grandi a contatto con le fecce nobili con frequenti batonnage; non effettuano mai filtrazioni.

Questa cuvée n° 736 viene prodotta con le uve della vendemmia 2008 e con i vini di riserva delle annate 2007 e  2006 ai quali si aggiunge una parte dell’assemblaggio della cuvée n° 735 ed è composta dal 53 % di Chardonnay, 29 % di Pinot Noir e 18 % di Pinot Meunier.

All’assaggio si presenta con un perlage eccellente, olfatto di grande finezza, ricco di aromi, armonico,fruttato, minerale.In bocca è pieno e profondo, minerale con un  finale di lunga persistenza. Ottimo il rapporto qualità – prezzo.