Prendono il via i Digital Talk di Wine & Siena

Da lunedì 7 dicembre prendono il via i “Digital Talk” di  Wine&Siena, cinque appuntamenti  con i protagonisti del mondo vitivinicolo  italiano per capire i cambiamenti che ci aspettano 

e anticipare la ripresa 

“Come saremo dopo il Covid”

L’iniziativa di Confcommercio Siena con contributo della Camera di Commercio e la collaborazione del mensile Espansione, in streaming settimanale nel mese di dicembre sui canali social

Come cambierà  l’export del vino, quando riprenderà il canale Horeca, l’e-commerce è davvero la soluzione per uscire dalla crisi generata dalla pandemia? Sono le domande a cui proveranno a dare una risposta i venti protagonisti del mondo vitivinicolo italiano che parteciperanno ai cinque “Digital Talk” di Wine&Siena che andranno in streaming sulla pagina Fb di Confcommercio Siena, su quella della Camera di Commercio Arezzo Siena, e non solo, nel mese di dicembre. Cinque “cronache dal mondo del vino italiano” per capire i cambiamenti causati da Covid-19 e anticipare la ripresa.

E’ un’iniziativa promossa da Confcommercio Siena, con il contributo della Camera di Commercio e la collaborazione del mensile Espansione. Si parte lunedì 7 dicembre alle ore 18,30 con il primo talk, poi giovedì 10, sempre allo stesso orario e poi proseguire con cadenza settimanale fino al 30 dicembre. I Digital Talk saranno visibili in diretta streaming sui canali Facebook del mensile Espansione, Confcommercio Siena, The Winehunter e altre pagine specializzate nel settore dell’enogastronomia. Successivamente passeranno sul profilo Linkedin di “Espansione News”.

“Abbiamo voluto dare il nostro contributo – spiega Stefano Bernardini, presidente di Confcommercio Siena e ideatore, insieme a Helmuth Kocher, di Wine&Siena – al dibattito che si sta sviluppando in queste settimane sui cambiamenti generati dalla pandemia sul comparto vitivinicolo italiano per riprendere il filo di Wine&Siena e prepararci all’edizione 2021 che, pur mantenendo una location fisica, si sposterà sul digitale”.

Il giornalista David Taddei, autore sul mensile Espansione della rubrica “EWine, i vini nella rete”, sarà il conduttore di questo viaggio attraverso personaggi molto diversi fra loro che analizzeranno la situazione dalla propria prospettiva. Produttori, docenti universitari, esperti di marketing, pubblicitari, esponenti di consorzi di promozione e di associazioni nazionali, export manager, importatori, società di distribuzione, giornalisti, wine blogger, sommelier, esperti di turismo proveranno ad immaginare i cambiamenti del mercato del vino italiano e dell’enoturismo ad esso collegato e anticipare la ripresa.

 “I mercati esteri, come cambierà l’export del vino italiano” è il titolo del primo appuntamento che vede protagonisti del talk: l’Export Manager Alessandro Mugnaioli, Il direttore del Consorzio dei vini Toscana Igp, Stefano Campatelli, e Michele Longari direttore di Hay Wines, società che importa in Gran Bretagna prodotti italiani, francesi e spagnoli. Un contributo speciale arriverà da Emanuele Montomoli, professore di Sanità Pubblica presso l’Università degli Studi di Siena, epidemiologo e Ceo di VisMederi (sommelier di secondo livelllo), che traccerà la road map dell’evoluzione della pandemia, un indicatore fondamentale per provare ad immaginare il futuro.

La seconda puntata (giovedì 10 dicembre alle 18,30) è dedicata a “Il canale Horeca, quando riprenderà e come?” Protagonisti del Digital talk saranno Remo Grassi, Ad dell’azienda vitivinicola Banfi e presidente della Fondazione Brunello di Montalcino, Helmuth Kocher, TheWineHunter, presidente e fondatore di Gourmet’s International e del Merano wine Festival, Costanza Nosi docente di Management e Marketing alla LUMSA, Università Maria SS. Assunta di Roma. Un contributo a parte arriverà da Leopoldo Pasquini, membro del Cda del gruppo San Geminiano, la rete distributiva italiana di bevande dedicata al canale Horeca con quasi 200 punti vendita e 80mila clienti serviti.

Si prosegue giovedì 17 dicembre, sempre alle 18,30 con “La frontiera del digital marketing, ci sposteremo tutti nella rete?”. Ospiti da remoto saranno Sandro Billi, esperto di marketing turistico e dei beni culturali, Marco Barbi, direttore commerciale dell’azienda del Chianti Classico FelsinaTommaso Awerbuch, dell’agenzia di comunicazione e pubblicità “Studio Spot”. Due interviste registrate con il famoso produttore di Fiesole Bibi Graetz e Tommaso Ciuffoletti di Treedom presentano altrettanti casi di successo di marketing legato al vino.

Mercoledì 23 dicembre (ore 18,30) continueremo parlando di “L’e commerce e l’esperienza virtuale sono la soluzione?”con Francesca Negri giornalista, wineblogger con Geishagourmet.it e autrice con Wine Passport, Cristiano Cini, presidente Associazione Italiana Sommelier (Ais) della Toscana e direttore di Wine Tv (canale 815, boquet di Sky), Helmuth Koecher, The WineHunter, presidente e fondatore di Gourmet’s International. In collegamento dalla Cina sentiremo e Alessio Fortunato, giovane enologo italiano che  sette anni lavora nel continente asiatico come “China Wine Consultant”. 

L’ultima puntata in streaming è fissata per le 18,30 di mercoledì 30 dicembre Il tema, riassuntivo rispetto alle puntate precedenti, è: “Come cambierà il mercato del vino italiano dopo la crisi”. Partecipano al Digital Talk: Donatella Cinelli Colombini, produttrice con Casato Prime Donne a Montalcino e Fattoria del Colle a Trequanda, oltre ad essere presidente Nazionale dell’associazione  “Le Donne del Vino” che vanta oltre 800 iscritte; Lorenzo Zanni Docente Ordinario del dipartimento studi Aziendali e Giuridici di Unisi e primo studioso ad indicare nel 2015 la sostenibilità come leva del marketing nel settore vinicolo; Anna di Martino, giornalista economica, storica firma del Corriere della Sera e autrice ogni anno della famosa classifica delle 105 maggiori imprese vitivinicole italiane con più di 10 milioni di fatturato. Nel corso della serata, il presidente di Confcommercio Siena, Stefano Bernardini, farà il punto sull’edizione 2021 di Wine&Siena.

Barolo sarà la Capitale della Cultura Enologica 2021

Il riconoscimento ” Città Italiana del Vino”, iniziativa ideata e promossa dall’Associazione Città del Vino con il patrocinio del Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali è stato assegnato per il 2021 alla città di Barolo che ha presentato un programma molto ricco di eventi, con seminari, corsi, degustazioni che coinvolgeranno l’intero territorio. La cittadina READ MORE

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Il riconoscimento ” Città Italiana del Vino”, iniziativa ideata e promossa dall’Associazione Città del Vino con il patrocinio del Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali è stato assegnato per il 2021 alla città di Barolo che ha presentato un programma molto ricco di eventi, con seminari, corsi, degustazioni che coinvolgeranno l’intero territorio. La cittadina delle Langhe ha battuto la concorrenza di altre sei città in gara, ovvero i territori di Bianco (Reggio Calabria), Montepulciano (Siena), Taurasi (Avellino), Duino Aurisina (Trieste), Montesperoli (Firenze) e Tollo (Chieti).Il programma dettagliato delle 24 grandi iniziative sarà reso noto sul nuovo sito ufficiale nei prossimi giorni.

Mercato FIVI rinviato al 2021

La decima edizione del Mercato dei Vini dei Vignaioli Indipendenti a Piacenza è stata rimandata al 2021 a causa dell’aggravarsi della situazione emergenziale legata al Covid-19. La decisione della Federazione Italiana Vignaioli Indipendenti è stata presa, in accordo con Piacenza Expo, considerando l’attuale aumento dei contagi e il periodo in cui si sarebbe svolto il Mercato.

Domenica 29 novembre tuttavia, data in cui avrebbe dovuto tenersi la manifestazione a Piacenza, la Federazione dei Vignaioli ha indetto l’iniziativa Una domenica dal Vignaiolo: una giornata in cui i Vignaioli Indipendenti aderenti ospiteranno nella propria cantina i colleghi di altre zone d’Italia e apriranno le porte ai visitatori.

“La voglia di non arrendersi – afferma la presidente FIVI Matilde Poggi – e di dare un forte segnale di ripresa ci ha spinto questa estate a confermare le date di novembre 2020 del Mercato dei Vini. Dopo lunghe e sentite riflessioni ha prevalso però la convinzione che in questo momento la sicurezza e il buonsenso debbano avere la priorità. Facciamo la nostra parte evitando gli assembramenti, ma non rinunciamo alla possibilità di creare occasioni alternative di incontro con sostenitori e appassionati più sicure e contenute”. 

Sulla stessa lunghezza d’onda l’Amministratore Unico di Piacenza Expo Giuseppe Cavalli che ribadisce l’impegno comune: “Piacenza Expo e FIVI continuano la collaborazione e sono già al lavoro per pianificare l’edizione 2021. In questo particolare periodo, ancora carico di incertezze per i grandi eventi fieristici, si è ritenuto intelligente non prevedere a fine novembre di quest’anno la decima edizione. Un appuntamento solo rimandato per gli oltre 700 vignaioli che avevano già dato la loro adesione come espositori”. 

Altri tre appuntamenti, pensati per mantenere vivo il legame tra Vignaioli e appassionati, si svolgeranno durante il mese di novembre. Il 4, 11 e 18 ci saranno i Mercoledì da Vignaioli, serate d’incontro nei Punti di Affezione FIVI, ovvero le enoteche e i ristoranti che vendono e sostengono i vignaioli FIVI. Un Mercoledì da Vignaioli, è il progetto nato quattro anni fa per poter assaggiare i vini e spiegare ad appassionati, ristoratori e sommelier la realtà dell’associazione, chi sono i Vignaioli Indipendenti, cosa fanno e quali sono le diverse storie che stanno dietro a ogni bottiglia.

Valtellina superiore Sassella Riserva 2001 Rocce Rosse- AR.PE.PE.

AR.PE.PE.  è un’azienda storica e incarna la tradizione e l’antico spirito della Valtellina. I vini da loro prodotti sono unici, particolari da giovani ma capaci di regalare un crescendo di emozioni in chi saprà aspettarli. Il tempo è la vera variabile ed è il tempo che ha permesso a questo Nebbiolo di montagna di maturare e completarsi. All’assaggio presenta un colore granato con riflessi aranciati, al naso in un primo momento un pò reticente poi si apre in un’ampia gamma di riconoscimenti viola, rosa, ciliegia, confettura di frutti rossi, spezie, liquirizia, cuoio, sottobosco, erbe officinali e note balsamiche, ma è in bocca che sorprende perché con il trascorrere del tempo ha raggiunto l’equilibrio ottimale.Buona struttura, morbido, vellutato con la bocca ravvivata da una vivace sapidità e una persistenza molto lunga. Finale minerale. Rocce Rosse nasce da un vigneto di 4 ettari nelle zona di Sassella, il nome deriva dalle rocce rosse ricche di ferro tipiche di questa zona. In vigna la lavorazione delle uve è fatta totalmente a mano a causa della posizione del vigneto In cantina il vino fermenta in cemento per poi affinarsi in botti di 50 hl per quattro anni, dopo passa in bottiglia per un vino che arriva sul mercato circa una decina d’anni dopo la vendemmia.

Soave e i suoi 33 cru

I 33 cru del Soave sono ufficialmente entrati a far parte della storia moderna del Soave. E’ infatti stata pubblicata in Gazzetta Europea la modifica dei disciplinari del Soave DOC, del Soave Superiore DOCG e del Recioto di Soave DOCG, che rende definitiva l’apposizione in etichetta dei nomi delle Unità Geografiche Aggiuntive. 28 cru nella zona classica, 2 nella zona vulcanica di Roncà e 3 nelle colline calcaree della Val d’Illasi e di Mezzane.

Le unità geografiche, assieme alle vigne approvate per decreto dalla Regione Veneto, possono già essere immesse sul mercato con la vendemmia 2019 e quindi presto sugli scaffali e nei ristoranti il consumatore potrà sapere da quale zona o vigna storica del Soave viene quel vino.

Sono 23 le Unità Geografiche Aggiuntive rivendicate su 270 ettari di denominazione, segno del coinvolgimento e della condivisione di tutti i produttori di questo percorso.  Il Soave si arricchisce quindi di un racconto che sebbene sia nuovo nella sostanza, fa tesoro della storicità della denominazione, dando risalto alle zone storiche di produzione dove la viticoltura è certificata da più di 200 anni ed è sempre stata la fonte principale di crescita di questo territorio.

Queste le 23 Unità Geografiche rivendicate per la vendemmia 2019: Broia, Brognoligo, Carbonare, Castellaro, Castelcerino, Colombara, Costalunga, Coste, Costeggiola, Fittà, Foscarino, Froscà, Menini, Monte Grande, Pigno, Pressoni, Sengialta, Tenda, Volpare, Zoppega, Duello, Paradiso, Roncà – Monte Calvarina.

Il percorso di introduzione delle Unità Geografiche Aggiuntive è iniziato 30 anni fa con un attento lavoro cartografico che poi è sfociato nella zonazione e quindi nello studio dei suoli. Un lavoro propedeutico fondamentale per la caratterizzazione dei singoli cru che sono stati definiti sia in base alle loro caratteristiche pedoclimatiche ma anche in base alla storia.

Primanteprima 2020

Primanteprima oltre ad ospitare le conferenze di saluto delle istituzioni presenta ” l’altra Toscana”, quella delle denominazioni più piccole o meno conosciute. In assaggio i vini del Carmignano, Orcia, Colline Lucchesi, Maremma Toscana,Valdarno di Sopra,Terre di Pisa, Montecucco e Chianti Rufina, zone di produzione molto diverse fra loro sia dal punto di vista ampelografico sia da quello climatico e geologico. Alcune di queste denominazioni hanno una storia molto lunga mentre altre hanno ottenuto il riconoscimento della denominazione solo da pochi anni. Quest’anno erano presenti otto consorzi con circa 140 aziende presenti. Molti i vini in degustazione ovviamente era impossibile assaggiarli tutti, io mi sono concentrato su 4 denominazioni: Montecucco, Orcia, Chianti Rufina, Carmignano.

La DOC Orcia è nata nel 2000 ed ha una produzione di circa trecentomila bottiglie, assaggiando i vini mi sembra che ancora non abbiano trovato un vero e proprio filo conduttore comunque quelli che mi sono piaciuti di più sono il Cenerentola 2016 dell’azienda Donatella Cinelli Colombini e il Troccolone 2019 dell’azienda Capitoni Marco.

Il Chianti Rufina è la zona più alta della produzione del Chianti e gode di un clima fresco e temperato che lo differenzia nettamente dalle altre zone di produzione del Chianti.Da segnalare per la vendemmia 2018 Fattoria il Lago, Grignano, Marchesi Gondi, per le riserve Castello di Nipozzano, Fattoria di Lavacchio.

Carmignano, una delle denominazioni storiche della Toscana ha ottenuto la D.O.C.G. nel 1990 ed è una delle più piccole denominazioni italiane contando solo 10 aziende, presentava la vendemmia 2017 e la riserva 2016. Per il Carmignano annata segnalo Podere Allocco 2017, Villa di Capezzana 2017-Tenuta Capezzana, Il Sassolo 2016, Colline di San Biagio 2015, Villa di Capezzana 10 anni – Tenuta di Capezzana. Per le riserve: Piaggia 2017, Pratesi 2016, Fattoria di Ambra- Riserva Elzana 2016, Podere Allocco e Trefiano della Tenuta Capezzana.

Montecucco rappresenta la zona del Monte Amiata e comprende 7 comuni: Arcidosso, Campagnatico, Castel del Piano, Cinigiano, Civitella Paganico, Roccalbegna e Seggiano.Nata nel 1998 nel 2011 ha ottenuto la D.O.C.G. per la tipologia Sangiovese.Per la D.O.C. segnalo Pontolungo 2018 di Poggio Trevalle, Scarafone 2015 dell’azienda Palmoletino e per la riserva Collemassari 2016. Per la D.O.C.G. Montenero 2016- Montenero Winery, Terre d’Alviero 2016- Salustri, L’Erpico 2016- Piandibugnano, La Fonte 2016- Pianirossi, Ginepraio 2016 – Pierini e Brugi.Le Riserve : Parmoleto 2016, Otto Ettari 2016,Vegni Medaglini 2016, Maciarine 2015, Poggio al Gelo 2013.