Chianti Classico Collection 2023: Gran Selezione

La Gran Selezione è impegnata nell’arduo compito di rappresentare il top della produzione chiantigiana e lo sta facendo con successo. Se nel febbraio 2014 furono 33 i primi produttori che presentarono altrettante etichette alla stampa internazionale, oggi i produttori che hanno nel loro portafoglio prodotti il Chianti Classico Gran Selezione sono  diventati 164 e le etichette 203: una crescita costante negli ultimi anni, a testimonianza dell’ampia adesione a questo progetto da parte della base sociale.

In termini di volumi prodotti, la Gran Selezione si attesta stabilmente al 5% della produzione totale di Chianti Classico, ma genera un fatturato del 13% sul valore totale della denominazione. Quest’ultimo dato è in crescita del 15% rispetto all’anno precedente, inserendosi in un trend di apprezzamento della tipologia già in atto nel 2019 e nel 2021. 

Grande spinta sui principali mercati interni ed esteri. L’anno scorso si è chiuso con il 30% di vendite in più rispetto all’anno precedente, in un contesto di una sostanziale stabilità della denominazione. 

Novità per il Gran Selezione.

Tre le novità che saranno introdotte a partire dal 1 Luglio 2023: Aumento della percentuale minima di sangiovese che passa dall’80% al 90%; Eliminazione di vitigni internazionali negli eventuali uvaggi, lasciando solo vitigni autoctoni; Poter scrivere in etichetta una delle nuove Unità Geografiche Aggiuntive: San Casciano, Greve, Montefioralle, Lamole, Panzano, Radda, Gaiole, Castelnuovo Berardenga, Vagliagli, Castellina, San Donato in Poggio.

Vini in degustazione.

Della Gran Selezione, sono state presentate le annate 2020 ( solo 12 aziende), 2019 (49 aziende) e 2018 (38 aziende) e altre annate meno recenti. I vini nella maggioranza dei casi sono di buona fattura ed equilibrati, con una trama tannica sempre ben presente (nella 2020 sconta la gioventù) e con profumi eleganti e delicati, giocati soprattutto su sentori fruttati che in alcuni casi (soprattutto nella 2018) virano verso note di evidente maturità.

Questi i vini che mi hanno convinto di più:

2020

Antinori- Badia a Passignano

Castello di Fonterutoli- Vicoregio 36

Carpineto

Brancaia

Famiglia Zingarelli – Tenuta Fizzano

2020 Biologico

Fontodi – Vigna del Sorbo

Brancaia

Castello della Leccia – Bruciagna

2019

Tenuta di Lilliano

Ruffino – Romitorio di Santedame

Arillo in Terrabianca – Terrabianca

Castello di Ama – San Lorenzo

Castello di Vicchiomaggio – Le Bolle

Isola delle Falcole – Le Falcole

2019 Biologico

Tenuta di Bibbiano – Vigna del Capannino

Querceto di Castellina – Sei

Terreno – Sillano

Castello di Albola – Il Solatio

Podere Castellinuzza/Paolo Coccia – Vecchie Vigne

2018

Castello di Monsanto – Vigna il Poggio

Rocca di Montegrossi – Vigneto San Marcellino

Capannelle

Cafaggio – Basilica Solatio

Le Cinciole – A Luigi

2017

Castellinuzza e Piuca di Coccia Giuliano – Vigna Piuca

Lornano

2016

Cantina Castelvecchi – Madonnino della Pieve

Podere il Palazzino – Grosso Sanese

2015

Castello di Cacchiano – Millennio

Anteprima Chianti e Morellino di Scansano

Anche per il 2023 la partenza della settimana delle Anteprime Toscane è iniziata con la manifestazione Chianti Lovers & Rosso Morellino, quest’anno aperto a operatori del settore, giornalisti e appassionati. Oltre 120 aziende e 400 etichette in degustazione, 1500 le persone intervenute a conferma della voglia diffusa di partecipare ad eventi in presenza. In assaggio l’annata 2022 per il Chianti, Chianti Colli Aretini, Chianti Colli Senesi e Chianti Montalbano, annata 2021 per il Chianti Colli Fiorentini, Chianti Montespertoli, Chianti Rufina e Chianti Superiore, annata 2020 per il Chianti Riserva e per le Riserve dei Colli Fiorentini, Colli Senesi, Montalbano, Montespertoli e Rufina. Il Morellino di Scansano presentava la vendemmia 2022 e la Riserva del 2020.

La vendemmia 2022 è stata siccitosa e dalle temperature alte prolungate, ha permesso di portare in cantina uve decisamente sane. Entrambe le denominazioni hanno registrato rese maggiori in vigna rispetto all’anno precedente. L’alta presenza di zuccheri ha determinato valori alcolici significativi, non sempre ben integrati, ma le piogge di fine agosto e inizio di settembre e le escursioni termiche tipiche del periodo hanno aiutato ad arricchire gli acini di polifenoli. I vini ottenuti presentano caratteristiche piuttosto variegate, vini con sufficiente struttura non troppo vinosi ma già piacevoli da assaggiare nonostante i tannini ancora ruvidi.

Di seguito i miei migliori assaggi per tipologia:

Chianti 2022 – Fattoria Uccelliera

Chianti 2022 – Salcheto

Chianti 2022 – Castelli del Grevepesa

Chianti 2022 – Bonacchi

Chianti 2022 – Piccini Governo all’uso Toscano

Chianti 2022 – Ruffino

Chianti 2022 – Podere dell’ Anselmo

Chianti 2022 – Fattoria di Lavacchio

Chianti 2022 – Tenuta Barbadoro

Chianti 2022 – Cantina Gentili

Chianti 2022 – Fattorie Melini

Chianti Superiore 2021 – Castello del Trebbio

Chianti Superiore 2021 – Ruffino

Chianti colli Fiorentini Riserva 2020 – La Querce

Chianti Rufina 2021 – Borgo Macereto

Chianti Rufina 2021 – Colognole

Chianti Rufina Riserva 2020 – Marchesi Gondi

Chianti Lovers 2021

Sabato 15 Maggio si è svolta alla Fortezza da Basso di Firenze “Chianti Lovers – Press Edition ” , edizione completamente diversa dal solito a causa delle restrizioni imposte dal Covid. Non un’anteprima aperta al pubblico come nella tradizione, ma dedicata esclusivamente alla stampa italiana ed estera.L’evento è stato anche l’occasione per fare il punto sui dati economici del Consorzio che nonostante il duro colpo della pandemia continua a registrare risultati positivi. Al 30 Aprile 2021 le vendite di vino Chianti hanno registrato un +11% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno.

Circa 200 vini in degustazione suddivisi nelle varie tipologie; Chianti 2020, Chianti Superiore 2019 e Chianti Riserva 2018, tutti vini che entreranno in commercio nel 2021. Il Consorzio del Morellino di Scansano ha presentato l’annata 2020 e la Riserva 2018 oltre a una serie di campioni già commercializzati di altre annate. Io ho degustato principalmente i vini della vendemmia 2020 sia del Chianti che del Morellino di Scansano. Il Chianti 2020 si presenta con dei vini fruttati, leggermente vegetali, freschi, di buon corpo, piacevoli. Tra i molti vini assaggiati quelli che più mi hanno impressionato sono:

Chianti 2020

  • Tenuta Castelfalfi
  • Tamburini
  • Poggio Bonelli
  • Podere dell’Anselmo
  • Gasparri- Fattoria dell’Agresto 1930
  • Fattoria La Leccia
  • Dianella
  • Castelli del Grevepesa
  • Casa di Monte
  • Bellini
  • Tenuta San Fabiano – Conti Borghini Baldovinetti
  • Cantina Gentili
  • Salcheto – Chianti colli Senesi

Chianti Rufina 2019

  • Colognole
  • Marchesi Gondi
  • Fattoria di Lavacchio
  • Fattoria di Selvapiana
  • Villa Travignoli

Chianti Rufina Riserva 2018

  • Fattoria Selvapiana ” Vigneto Bucerchiale”
  • Frescobaldi ” Nipozzano “
  • Frescobaldi ” Montesodi “

Chianti Superiore 2019 – Castello del Trebbio

Chianti Riserva 2018 – Badia a Morrona

Chianti Colli Fiorentini Riserva 2018 – La Querce

Il Consorzio del Morellino di Scansano presentava l’annata 2020 e la riserva 2018 io ho assaggiato solo i vini della vendemmia 2020 che si presentano con un bel fruttato intenso, sapidi e persistenti. Quelli che ho apprezzato di più sono:

  • Antonio Camillo
  • Bruni
  • Mantellassi “Mentore”
  • Poggio Nibbiale
  • Poggio Trevvalle
  • Massi di Mandorlaia
  • Fattoria Le Pupille

Valtellina superiore Sassella Riserva 2001 Rocce Rosse- AR.PE.PE.

AR.PE.PE.  è un’azienda storica e incarna la tradizione e l’antico spirito della Valtellina. I vini da loro prodotti sono unici, particolari da giovani ma capaci di regalare un crescendo di emozioni in chi saprà aspettarli. Il tempo è la vera variabile ed è il tempo che ha permesso a questo Nebbiolo di montagna di maturare e completarsi. All’assaggio presenta un colore granato con riflessi aranciati, al naso in un primo momento un pò reticente poi si apre in un’ampia gamma di riconoscimenti viola, rosa, ciliegia, confettura di frutti rossi, spezie, liquirizia, cuoio, sottobosco, erbe officinali e note balsamiche, ma è in bocca che sorprende perché con il trascorrere del tempo ha raggiunto l’equilibrio ottimale.Buona struttura, morbido, vellutato con la bocca ravvivata da una vivace sapidità e una persistenza molto lunga. Finale minerale. Rocce Rosse nasce da un vigneto di 4 ettari nelle zona di Sassella, il nome deriva dalle rocce rosse ricche di ferro tipiche di questa zona. In vigna la lavorazione delle uve è fatta totalmente a mano a causa della posizione del vigneto In cantina il vino fermenta in cemento per poi affinarsi in botti di 50 hl per quattro anni, dopo passa in bottiglia per un vino che arriva sul mercato circa una decina d’anni dopo la vendemmia.

Brunello di Montalcino 2000 – La Fortuna

Si avete letto bene, un Brunello di Montalcino della vendemmia 2000, la prima del nuovo millennio, ma anche la prima vendemmia dopo quella del 1999 (che è senza dubbio una delle migliori di sempre) ed è stata considerata dagli esperti una vendemmia in tono minore, infatti gli sono state attribuite solo  tre stelle. Comunque questo Brunello di Montalcino dell’ azienda La Fortuna si è conservato benissimo ed è stata per me un’ottima degustazione. Al colore si presenta con un bel colore granato, profumo intenso, fruttato , confettura, spezie , sottobosco. Al gusto mostra il meglio di sé con un ingresso molto morbido , tannino elegante e fine , sapido, alcol in evidenza e un finale persistente e piacevole. Sicuramente un ottimo vino che rispecchia le caratteristiche dell’annata.

 

 

Five Roses 73° Anniversario 2016 – Leone De Castris

Famoso vino rosato italiano il Five Roses è stato uno dei primi rosati ad essere imbottigliato in Italia era 1943. Con la vendemmia del 1993 che rappresenta il cinquantesimo anno dalla nascita, è stata creata la tipologia “Anniversario” che si differenzia dall’altra per la percentuali delle uve utilizzate e la gradazione alcolica leggermente più alta. La storia racconta che il generale americano Charles Poletti, commissario per gli approvvigionamenti delle Forze Alleate in Italia, chiese una grossa fornitura di vino rosato Italiano, ma dal nome americano. A quel tempo alcuni vigneti aziendali di Negramaro si trovavano ubicati presso una contrada chiamata Cinque Stelle di Salice Salentino ed allora fu spontaneo tradurre il vino in Inglese e così nacque il        Five Roses.

Il Five Roses Anniversario è un blend di Negramaro 80% e Malvasia nera di Lecce 20 % provenienti   da vigneti di circa 50 anni coltivati ad alberello situati su terreni argilloso calcarei. Le uve, dopo una soffice pigia-diraspatura sono sottoposte a macerazione pellicolare per alcune ore, segue l’estrazione del mosto fiore e la successiva fermentazione a temperatura controllata.

Nel bicchiere questo 2016 si presenta con un delicato rosa tenue con riflessi corallo. Al naso è elegante e presenta sentori fruttati e floreali. Si riconoscono fragola, amarena, rosa, violetta. Ma è in bocca che esprime il meglio, perfetto l’equilibrio delle sue componenti, elegante e scorrevole con una piacevole vena fresco-sapida. Finale minerale con una leggera nota amaricante.